L’oliveto è un ecosistema complesso, anche se apparentemente semplice, nel quale una sola specie arborea domina la scena, pur minacciato da molti antagonisti.
Agosto comincia con un clima piuttosto favorevole a parecchie avversità delle quali abbiamo rilevato la presenza nell’oliveto dimostrativo, per questo si sta monitorando l’andamento delle popolazioni (NOTA: al 26/07/2023. Prossimo sopralluogo il 09/08/2023): spiccano soprattutto la mosca dell’olivo, l’euzophera e l’occhio di pavone, in continuità con un luglio 2023 nel quale si sono alternati picchi di caldo e intermezzi temporaleschi con netti cali delle temperature.
L’umidità dell’aria permane su valori elevati che mitigano gli effetti delle alte temperature (peraltro non elevatissime) e le previsioni meteorologiche indicano una prima parte del mese con un’alternanza temperature molto alte e rovesci temporaleschi; si prefigura così una configurazione piuttosto impegnativa che determinerà la necessità di intervenire per contrastare lo sviluppo dell’infestazione attiva.
La possibilità di effettuare trattamenti è limitata, così come la disponibilità di prodotti: il momento del trattamento richiede quindi una valutazione attenta, anche in funzione del diverso profilo residuale dei diversi formulati commerciali.
Annate con inverni particolarmente miti sono estremamente favorevoli a tutte le avversità, determinando una elevata sopravvivenza delle generazioni invernali e pertanto risulta fondamentale poter intervenire tempestivamente nei loro confronti; tuttavia è necessario prepararsi adeguatamente ad una seconda parte della campagna produttiva nella quale poter intervenire. Sarà quindi necessario immettere in campo le riserve strategiche, come in una sorta di conflitto. Infatti si pensa che sia importante utilizzare, in seconda battuta, prodotti con un intervallo di sicurezza più breve quali, ad esempio, quelli a base di flupyradifurone oppure la applicazioni di prodotti a base di cyantraniliprolo da utilizzare in abbinamento a esche proteiche.
L’elemento chiave per una gestione integrata dell’oliveto si conferma il monitoraggio, abbinato alla cattura massale effettuato con trappole insetticide (a base di deltametrina, piretroide), posizionate in numero di tre all’interno dell’oliveto, nella parte della chioma esposta a sud-ovest che si presenta più ombreggiata e umida e quindi più frequentata da Bactrocera oleae (mosca dell’olivo).
Nell’oliveto dimostrativo si è osservata una crescita abbastanza repentina degli attacchi, soprattutto di mosca: i risultati del campionamento (raccolta di un campione di 100 olive e loro sezionamento per osservare la presenza di uova, larve di prima o seconda età che determinano l’infestazione attiva, localizzata nei tessuti più superficiali delle olive) hanno mostrato un livello di infestazione attiva di poco inferiore al 7% e pertanto abbiamo proceduto ad un trattamento larvicida per contrastare l’infestazione attiva data dalla presenza di larve di prima età, ricorrendo a prodotti a base di acetamiprid (EPIK SL alla dose di 1,5 l/ha) Si tratta di un prodotto caratterizzato da buona selettività e persistenza e con un intervallo di sicurezza pari a 21 giorni.
Questa è stata la prima azione aggressiva dell’annata, combinata con altri prodotti di origine naturale volti in questo caso a rafforzare le olive contrastando la cascola ovvero il Vegetal b60 e il MicrosSync Mix. Questi ultimi, già irrorati ai tempi dell’allegagione, ora lavorano sull’accrescimento del frutto.
Arrivederci ai prossimi appunti dell’agronomo, dove parleremo dei prodotti utilizzabili e dei loro metodi di utilizzo.