Tempo bello, soleggiato, caldo ma non troppo: l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre iniziano con un tempo tipicamente estivo, ma più fresco, particolarmente favorevole ad attacchi di mosca.
La cattura massale effettuata con le tre trappole poste nell’oliveto sperimentale (Flypack Dacus Trap della Serbios) mostrano una presenza costante di adulti, mentre il monitoraggio sui campioni di olive evidenzia come al momento l’infestazione sia contenuta (attestata entro il 3%), ma sempre presente.
Il carico produttivo appare migliore rispetto alle previsioni di agosto, pur nell’ambito di un’annata con ridotta produzione; il bilancio idrico si mantiene deficitario, anche leggermente mitigato rispetto alle scorse settimane. Per questo è opportuno stimolare la pianta ad un maggiore assorbimento radicale, incrementando al tempo stesso la richiesta da parte delle olive. Se i frutti sull’albero hanno bisogno di nutrimento, le radici devono aiutare i frutti. In questo modo si favorisce una buona invaiatura (colorazione) e si evita che il frutto stesso si ossidi. In tal senso si è somministrato potassio, in forma cosiddetta chelata, utilizzando cioè un composto chimico che non si dilava. La pianta può assorbire il modo completo il nutrimento.
Le buone olive sono anche un elemento di attrazione per la mosca, in virtù delle sostanze attrattive presenti sulle drupe (i frutti), le quali agiscono come un vero e proprio richiamo per l’insetto. In questa fase la mosca è l’unica minaccia per la produzione.
Per impedire la comunicazione, di fatto l’attrazione, bisogna eliminare uno dei due fattori. Nel nostro caso, la mosca adulta, alata e mobile.
Da poco tempo è disponibile un efficace insetticida, approvato da Unione Europea e immediatamente dai competenti Uffici della Regione Liguria. Il prodotto è noto come Exirel Bait. Agisce per ingestione e contatto. Ne basta poco per albero, con un getto da semplice pompa a spalla, nel nostro caso appositamente dedicata all’azione. La durata del getto è di 3 secondi, un solo lancio per ogni albero sul lato al sole (sud-est o sud-ovest). L’insetticida è diluito in acqua assieme ad un liquido che funge da esca proteica ancora più attrattiva per la mosca (Visarel). Nello specifico, per l’Oliveto della Riviera Ligure sono stati utilizzati 4litri di acqua, 0.40 ml di Exirel Bait e 0.6 ml di Visarel.
Il trattamento, nel regime per il momento scelto nella conduzione dell’Oliveto, dovrebbe limitare i livelli di infestazione. L’azione è stata effettuata il 4 settembre al mattino presto per garantirne l’assorbimento da parte della pianta e ridurre al minimo gli effetti di deriva (trasporto delle goccioline di soluzione lontano, fuori dalla vegetazione bersaglio) in virtù dell’assenza di vento.
Va ripetuto ogni due settimane per garantirne l’efficacia; tuttavia dati i volumi ridotti e la velocità di esecuzione, risulta piuttosto gestibile e adatto a contenere l’infestazione attiva (data dalle larve di prima e seconda età e dalle uova) a bassi livelli.
Ultimo consiglio nel caso della lotta alla mosca olearia, in fase attuale. Sarebbe importante utilizzare prodotti diversi, capaci di funzionare in modo differente. Questo perché la mosca potrebbe diventare resistente a insetticidi dati con eccessiva costanza, come i batteri che diventano insensibili ai più comuni antibiotici.
Nel caso l’Exirel Bait appartiene alla classe IRAC 28*. IRAC vuol dire Insecticide Resistance Action Committeee, un organismo che si occupa, appunto, della resistenza all’azione degli insetticidi da parte delle potenziali vittime). .
Nel caso ligure, dove l’azione è complicata dalla coltivazione su terrazze, dalle pendenze, dalle difficoltà di accesso, si è sperimentata anche l’azione attract & kill (attrazione e uccisione) con le trappole (ad esempio Ecotrap) in sacchettini sigillati, da usare in quantità minima. Ad esempio collocandone una ogni due piante, ma su superfici minime di 2 ettari vicini (che in casi particolari e favorevoli possono essere ridotti a 1). Appare chiaro che nella maggior parte dei casi è utile la concordia fra coltivatori vicini. Uniti, si vince, anche la mosca olearia.
*Le classi IRAC individuano i meccanismi/modi d’azione delle sostanze chimiche.
Le immagini sono di Ludovico Tortonesi.