Martedì 6 marzo presso la sede distaccata a Genova del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) il direttore dell’Ufficio Periferico di Torino Gianfranco Amerio e il Presidente del Consorzio sottoscriveranno il programma dei controlli sull’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure per l’anno 2012.
Si tratta dell’importante azione di vigilanza sui mercati che viene svolta dai consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole aventi nel proprio organico agenti vigilatori, personale con qualifica di agente di P.S. che può redigere e notificare immediatamente le contestazioni in caso di illeciti amministrativi accertati.
Nel caso specifico attraverso le verifiche ispettive si esaminerà l’informazione fornita sugli oli di oliva in commercio, sia attraverso l’etichettatura che con pannelli di presentazione nei punti vendita . Verranno inoltre prelevati oli DOP Riviera Ligure in commercio per verificare la loro rispondenza a quanto prevede il disciplinare di produzione.
“Costituisce illecito amministrativo riportare in etichetta o presentare al pubblico indicazioni e località geografiche per oli che non possiedono la denominazione di origine protetta: solo rispettando il disciplinare di produzione e sottoponendosi ai controlli dell’olio DOP Riviera Ligure è possibile definire un olio ligure, altrimenti in etichetta si può riportare solo prodotto italiano o miscela di oli comunitari” ricorda Giorgio Lazzaretti, agente vigilatore del consorzio di tutela dell’olio DOP Riviera Ligure. “Nel corso dello scorso anno su 66 verifiche ispettive sono stati riscontrati 2 non conformità in materia di etichettatura e 15 in materia di pannelli commerciali che presentano un origine ligure dell’olio non possedendone la tracciabilità garantita dal MIPAAF attraverso la DOP Riviera Ligure, come prevede la normativa comunitaria. Per quanto concerne la qualità solamente 1 olio non aveva più le caratteristiche Riviera Ligure: si trattava delle ultime bottiglie di una certificazione avvenuta nella campagna precedente che è stata ritirata dal mercato”.
“L’azione del consorzio e degli organismi di vigilanza è quella di tutelare il consumatore e favorire una concorrenza leale tra le imprese” ricorda il Presidente del Consorzio di tutela Carlo Siffredi.
“Occorre che il consumatore legga bene l’etichetta e se desidera un olio ligure chieda l’olio extra vergine DOP Riviera Ligure. E’ l’unico olio che può vantare in etichetta la sua origine ligure, appunto perché rispetta il disciplinare di produzione ed il piano di controllo che prevede la tracciabilità del prodotto ed il superamento di analisi chimico –fisiche e sensoriali più restrittive rispetto al normale extra vergine”.
Il contrassegno giallo numerato è la testimonianza di questa certificazione condotta, nei rispettivi territori, dalle 4 CCIAA liguri.
Grazie alla collaborazione degli enti camerali vogliamo dare al consumatore le informazioni fornite dalle imprese ed alla base della certificazione. In futuro sarà sufficiente digitare sul sito del consorzio il codice alfanumerico a 6 cifre riportato nel contrassegno giallo rilasciato dal Consorzio per sapere tutto sulla bottiglia di olio DOP Riviera Ligure acquistata: vi sarà tutta la storia del prodotto, dal campo alla tavola. Oggi questa mole di dati serve per l’attività di controllo. Chiediamo che sia utilizzata anche come leva di marketing, da esibire come una carta d’identità dell’olio ”.