Un piccolo podere olivato costituito da 137 alberi di cultivar taggiasca in fasce terrazzate nell’entroterra imperiese, una denominazione di origine che garantisce l’origine ligure e la qualità dell’olio extra vergine immesso in commercio.
Due realtà che si incontrano nell’iniziativa del Consorzio di tutela dell’Olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure che con un’azione innovativa intende promuovere l’Oliveto della Riviera Ligure. Un percorso che comparirà con aggiornamenti mensili sul sito del Consorzio di Tutela (www.oliorivieraligure.it) :
– diffondere informazioni concrete e utili all’olivicoltore sui lavori da svolgere per una corretta gestione dell’oliveto;
– raccontare al consumatore, mese per mese, tutte le azioni, i lavori, in una parola l’impegno necessario in Liguria per far sì che un oliveto produca olio extra vergine di qualità.
In pratica il Consorzio di tutela veste i panni dell’olivicoltore e in piena trasparenza rende visibile a tutti il percorso dall’albero alla tavola dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure
“Questa iniziativa si colloca all’interno di una strategia più ampia che mira a esaltare i prodotti liguri attraverso la loro conoscenza e che vedrà avviarsi nel secondo semestre dell’anno un’altra iniziativa, questa volta orientata maggiormente alla commercializzazione delle diverse eccellenze liguri” afferma il Presidente del Consorzio di Tutela Carlo Siffredi.
“Si tratterà di un viaggio non ideale ma estremamente concreto in cui verrà raccontata la gestione degli interventi fatti nell’oliveto: dalla concimazione alla potatura, dal controllo delle erbe infestanti alla difesa dalla mosca dell’olivo, dalla registrazione di tutte le operazioni per la tracciabilità del prodotto alle analisi sensoriali e chimico – fisiche sull’olio che verrà messo in commercio con la denominazione di origine protetta Riviera Ligure”.
Buon viaggio, quindi, nell’olio DOP Riviera Ligure.
L’Oliveto Riviera Ligure: il terreno, le sue piante
Siamo precisi: 4567 metri quadri di argento vivo olivato. All’interno si incrocia la secolare mulattiera, un tempo cordone ombelicale tra il paese di Lucinasco e la valle Impero.
In un momento storico non ricordato a memoria d’uomo, il terreno è stato terrazzato per potervi lavorare in piano. Si sono realizzate così cinque “fasce” (questo è il nome ligure dei terrazzamenti) pianeggianti, sorrette da muri in pietra a secco. Questi sono stati innalzati con quanto disponibile sul posto, pietre e terra, seguendo una tecnica millenaria. La loro altezza media è di un metro e mezzo, agevoli per l’attività manuale dell’uomo.
A dimora vi sono 137 piante secolari di olivo. Unica varietà (cultivar) presente è la taggiasca, dominante nel territorio della provincia di Imperia, corrispondente alla menzione “Riviera dei Fiori” per l’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure.
Il contratto di comodato gratuito dell’oliveto
Il 28 settembre 2013 abbiamo sottoscritto un contratto di comodato titolo gratuito di terreni agricolo che è stato registrato all’Agenzia delle Entrate di Imperia sostenendo il costo di € 185,60 (€ 168,00 pagate in Posta attraverso il modello F23 e € 17,60 di marche da bollo).
L’inserimento nel sistema di controllo dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure
A questo punto decidiamo di aderire al piano di controllo dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure.
L’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure, registrato a Bruxelles con il Reg. 123/97, deve avere come tutti i prodotti DOP un Piano di Controllo e Certificazione realizzato da un ente di certificazione terzo, esaminato ed approvato ogni tre anni dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Lo scopo è quello di garantire il consumatore che il prodotto DOP rispetti quanto previsto dal suo disciplinare di produzione.
Per quanto concerne l’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha rinnovato l’incarico di svolgere l’attività di controllo e certificazione alle quattro CCIAA liguri, coordinate da Unioncamere Liguri.
Sul sito del Consorzio di tutela dell’olio DOP Riviera Ligure (www.oliorivieraligure.it) o su quello delle quattro Camere di Commercio liguri si possono trovare le informazioni utili: per la provincia di Imperia il sito è www.im.camcom.it: qui cliccate le voci Servizi amministrativi e poi Agricoltura.
Compiliamo il modello (B1) cioè il modulo di richiesta di inserimento sistema di controllo allegando le visure catastali dei terreni, gli estratti di mappa dei terreni, una copia del contratto che ci concede la titolarità dei terreni, un documento di identità del titolare del contratto e pagando tramite bollettino la quota di € 50,00 +IVA. Si tratta di una spesa una tantum, che non deve essere più sostenuta nel tempo.
La documentazione viene consegnata all’Ufficio Agricoltura della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Imperia, che svolge l’attività di controllo e certificazione per conto del MIPAAF.
Il tecnico controllare della CCIAA di Imperia effettua il sopralluogo il 10 ottobre scorso per verificare la veridicità di quanto dichiarato e che zona di coltivazione e sue caratteristiche (zona di produzione, cultivar presenti, sesti di impianto) corrispondano a quanto previsto dal disciplinare di produzione e al piano di controllo.
I dati catastali e produttivi sono considerati attentamente. Non è difficile capire che gli olivi appartengono alla cultivar taggiasca, ammessa nella DOP Riviera Ligure menzione Riviera dei Fiori per almeno il 90 % delle piante. Si accerta inoltre che l’oliveto sia coltivato secondo le positive pratiche agronomiche previste dal disciplinare e che siano in produzione.
L’esito della visita è positivo: da questo momento si è ufficialmente iscritti nel sistema di controllo della DOP. La dichiarazione rilasciata dalla CCIAA di Imperia conferma che abbiamo iscritto 4.567 mq con 137 olivi presenti che danno diritto, in base al disciplinare di produzione, a produrre e vendere 3.197 chilogrammi di olive DOP certificate o a produrre, in base alla resa del 25%, 799 kg di olio.
Nel caso in cui il gestore dell’oliveto intenda vendere l’olio realizzato, oltre alle olive, in regime DOP aderisce al programma di certificazione della Camera di Commercio: il costo è di sole 50,00 € più IVA, anche in questo caso una tantum. Si paga una volta sola.
SPESE UNA – TANTUM | 335,60 | |||||
Registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito | 185,60 | |||||
Inserimento sistema di controllo – Olivicoltore | 50,00 | |||||
Inserimento sistema di controllo – Olio | 50,00 | |||||
Autorizzazione stampa etichetta | 50,00 |
Già con queste prime informazioni il consumatore può comprendere la differenza tra l’olio DOP Riviera Ligure che sarà prodotto in questo oliveto rispetto al comune olio extra vergine di oliva o all’extra vergine di oliva cultivar taggiasca.
OLIO EXTRA VERGINE |
OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA DOP RIVIERA LIGURE |
Si tratta di un regime di commercializzazione.
L’azienda immette in commercio il prodotto autocertificandone le corrispondenze alla categoria merceologica OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA |
Si tratta di una denominazione di origine protetta a livello comunitario grazie a un disciplinare di registrazione con Regolamento Comunitario.
A garanzia del consumatore vi è un processo di controllo e successiva certificazione del prodotto OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA DOP RIVIERA LIGURE da parte di un ente di certificazione terzo autorizzato a svolgere questo compito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La certificazione riguarda il legame con il territorio ligure e le caratteristiche qualitative del prodotto (superiori rispetto al semplice olio extra vergine di oliva). Controllo preventivi dell’ente di certificazione sull’oliveto, le cultivar presenti, la resa massima di produzione complessiva dell’oliveto e sui luoghi di lavorazione delle olive (frantoi), gli impianti di confezionamento per il rispetto delle norme igienico – sanitarie e ambientali. |