[:it]Arnasco è un abitato e soprattutto un territorio dalla storia agricola lunghissima, che inizia prima della colonizzazione romana. Prima di 2000 anni fa, con una gestione del territorio che guarda alla Piana di Albenga. Arnasco, termine di origine germanica, che ci porta verso l’anno Mille e che oggi presenta una dimensione esemplare per il recupero culturale e rurale che ha saputo operate. Questo per merito della Cooperativa Olivicola di Arnasco. Nata nel 1984, quando il sogno industriale italiano cede idealmente il passo al ritorno alla terra. Quella vera. Quella vera perché faticosa, come faticoso è lavorare negli oliveti della Liguria occidentale: terrazzamenti, salite, discese, pietre e poco aiuto dalla tecnologia. L’attività della Cooperativa di Arnasco ha fermato lo spopolamento di questa porzione di entroterra ligure, quando molti erano già stati attratti dalla comodità della vita sulla costa. Il presidente della cooperativa, Luciano Gallizia, fa presente che grazie ai pochi soci iniziali, è partito il recupero del territorio agricolo. Oggi la Cooperativa comprende quasi 300 e più di 130 sono aziende agricole riconosciuti dal Sistema Informativo Agricolo Nazionale. La Cooperativa, da sola, gestisce 160.000 metri quadrati di oliveti e traccia ogni passaggio colturale e produttivo. Una delle azioni contraddistinte da maggiore impegno nel tempo è stata quella del recupero dei muri a secco. Una esperienza che è stata raccontata in pubblicazioni specifiche e che oggi è patrimonio immateriale dell’Umanità per l’UNESCO. Arnasco, dal 2011, è sede italiana dell’Alleanza mondiale del paesaggio terrazzato e offre ai visitatori anche la lettura del territorio e delle attività agricole mediante una esposizione museale. A livello oleario, il recupero del territorio ha comportato anche e soprattutto una nuova vita per la cultivar locale, l’Arnasca. Produce una oliva da olio, detta anche Pignola di Arnasco. Una definizione distintiva che avvicina l’Arnasca alla Pignola, cultivar propria della Provincia di Savona. Un’oliva che rientra a pieno titolo nella produzione dell’olio DOP Riviera Ligure-Riviera del Ponente Savonese, accanto alla Taggiasca. L’Arnasca ha produzione costante, abbondante, offre un fruttato intenso, con fenoli elevati come antiossidanti. Una esperienza come quella della benemerita Cooperativa Olivicola di Arnasco è una storia da raccontare, seguire, una storia che appassiona. Un percorso che si avvia sempre verso nuove sfide e traguardi, come ad esempio una sempre più decisa scelta verso la dimensione biologia a ridotto impatto ambientale, già iniziata molti anni fa con sistemi di lotta integrata per impedire i danni da mosca dell’olivo.
[:en]The rural history of Arnasco, a small settlement in the entroterra of the province of Savona, dates back long before the Roman colonisation of the area. The name Arnasco itself has Germanic origins hinting to the beginning of the 11th century. Thanks to the commitment of the Cooperativa Olivicola di Arnasco (est. 1984), nowadays the centre represents a best practice of cultural and rural recovery. The Cooperativa was established in 1984, in a time when Italy’s post WWII industrial dream was – ideally –giving way to a “back to rurality” trend. Far from bucolic, this process was a difficult, hard one: olive farming in western Liguria is labour-intensive, a matter of dry stone walls, terraces and verticality that challenges technology. The Cooperativa’s activities put an end to depopulation, the nearby coast being a strong pole of attraction. President Luciano Gallizia proudly underlines the evolution of the Cooperativa, which now features nearly 300 members and 130 farming businesses featuring in the Sistema Informativo Agricolo Nazionale. The Cooperativa manages 160,000 square metres of olive groves and keeps records of all phases and looks after the restoration of dry stone walls (recently acknowledged in UNESCO’s intangible heritage list).
In 2011 Arnasco became the Italian seat of the World Alliance of Terraced Landscape, hosted in the local farming life museum. the tide has turned for the local olive cultivar, too. The Arnasca (or Pignola di Arnasco) features in the EVOs of the PDO Riviera Ligure-Riviera del Ponente Savonese subarea together with Taggiasca. Arnasca boasts constant, abundant yields: intensely fruity, it features high phenols. Last but not least, the Cooperativa Olivicola di Arnasco aims at reducing environmental impact, this being the case with integrated control systems against damages caused by olive flies.[:]