Febbraio mite, talmente mite da essere di fatto un anticipo di primavera. Rispetto agli inverni “canonici” questo sarebbe uno dei periodi ideali per la potatura, soprattutto nelle zone più calde, con le piante ancora a riposo e un minor rischio di indurre una ripresa vegetativa troppo anticipata e aumentare la sensibilità ai ritorni di freddo, come quello previsto per la fine di questa settimana. I tagli costituiscono zone di stimolazione vegetativa verso cui la pianta richiama linfa. Nell’oliveto dimostrativo la potatura di produzione è stata eseguita lo scorso anno e procederemo alla sua ripetizione nella prossima stagione.
La recisione di ogni ramo costituisce una ferita che provoca la reazione della pianta: l’albero chiude i vasi legnosi e sotto il taglio attivano i meristemi, i tessuti che “sigillano” le ferite (se il taglio è ben eseguito). La dimensione del taglio influisce sulla capacità di cicatrizzazione, maggiore nei tagli di dimensioni contenute e minore quando il diametro di taglio è superiore ai 10 cm: in questo caso si avrà la formazione di legno da ferita con aumento del volume dei bordi del taglio che potrà assumere margini piuttosto in rilievo con le cellule che tenderanno a produrre lignina più che suberina.
Nei casi in cui per diverse ragioni si debba iniziare a potare, è bene provvedere ad eliminare i germogli assurgenti e una parte dei succhioni dalle branche principali, eliminare i rami secchi e quelli esausti che hanno esaurito la loro spinta produttiva e risultano piegati verso il basso (utilizzando i succhioni deboli o le branchette derivate per “riportare indietro” la porzione vegetativa) e procedere al diradamento delle branchette troppo fitte o affastellate le une sulle altre, al fine di favorire la penetrazione della luce all’interno della chioma con il duplice effetto di migliorare la differenziazione a fiore (e quindi stimolare la produzione) e creare una ambiente meno favorevole allo sviluppo dei parassiti (tra i quali spiccano cotonello, cocciniglie e mosca).
I tagli dovrebbero sempre essere di dimensioni limitate per consentire una buona cicatrizzazione e impedire, o limitare, l’ingresso di patogeni; inoltre una frequente disinfezione degli attrezzi di taglio, almeno tra una pianta e l’altra, consente di limitare la diffusione della rogna e degli scolitidi, questi ultimi temibili insetti che attaccano in genere piante già indebolite.
Nell’oliveto dimostrativo abbiamo provveduto anche al prelievo di alcuni campioni di suolo per determinare i principali parametri della fertilità chimica e fisica, monitorando lo stato della sostanza organica (fattore spesso poco considerato che invece costituisce una delle componenti fondamentali del complesso della fertilità) e tenendo presente che con l’approssimarsi della primavera ci avviciniamo a uno dei periodi di picco dell’assorbimento radicale, quello primaverile che segue quello immediatamente successivo alla raccolta, prossimo al riposo invernale. Nell’oliveto dimostrativo è terminato l’impiego dei biostimolanti secondo il protocollo 2023-24 con la distribuzione di Organ Star (bioattivatore con acidi fulvici e umici) e Bio Trix Powder (consorzio microbiologico) al terreno.
Ricordiamo l’evento in programma per i primi giorni di marzo relativo ai prodotti insetticidi (anche biologici) impiegabili nella lotta larvicida e adulticida.