Il contenimento della mosca dell’olivo, all’indomani dell’eliminazione di insetticidi caratterizzati da una spiccata azione larvicida, deve essere affidata a strategie che consentano interventi mirati nel momento dell’effettiva necessità ed attuati utilizzando prodotti minimamente impattanti sull’ambiente e rispettosi della salute dell’operatore e del consumatore.
Il controllo della mosca si deve, pertanto, basare sul monitoraggio delle forme adulte e della sua presenza nelle drupe (i frutti), attraverso la raccolta di un numero stabilito di queste, sul conteggio delle diverse forme larvali al loro interno e sulla conseguente stima della popolazione su in piano comprensoriale.
È la dimensione del comprensorio su cui si effettua la stima della popolazione del parassita che assume grande rilievo un una strategia che mira a proteggere un territorio il più vasto possibile. L’aggregazione tra olivicoltori di un determinato areale, l’indicazione del tipo di intervento da eseguire, il coordinamento del momento più opportuno per intervenire, la verifica continua degli esiti della difesa sono gli elementi-chiave per garantire una protezione efficace e sostenibile.
Recentemente, l’introduzione sul mercato di prodotti cosiddetti “attract and kill”, ovvero di attrattivi proteici o zuccherini a cui è addizionato un insetticida – la cui distribuzione non avviene più su tutta la chioma, ma soltanto su circa 2 m2 di superficie fogliare – ha manifestato la propria efficacia e sostenibilità. L’esito dei saggi effettuati ha dimostrato la sostenibilità sia dal punto di vista economico (i costi sono confrontabili se non addirittura inferiori a quelli medi per la difesa insetticida in oliveto), che da quello ambientale (la distribuzione è localizzata su una piccola parte della chioma e l’effetto sul suolo e sull’entomofauna utile è trascurabile), che, infine, da quello della sicurezza alimentare (i residui del prodotto fitosanitario sono di molto inferiori al residuo massimo ammesso per Legge e spesso non più rintracciabili sul prodotto pronto per la commercializzazione).
Ulteriori tecniche, dalla lavorazione del terreno sotto gli impianti olivetati ai fini del contrasto alle pupe svernanti a terra, all’impiego di mezzi biologici per il controllo delle forme larvali o degli adulti, sono allo studio, alfine di favorire il complessivo contenimento di questo importante parassita dell’olivo.