Olive che invaiano, olive che sono poche, olive che si avvicinano alla raccolta. La seconda metà di settembre mostra un quadro ormai consolidato rispetto agli ultimi anni.
L’invaiatura (il viraggio di colore delle olive) è in fase piuttosto avanzata: l’oliva diminuisce progressivamente la sua capacità di fotosintesi (trasformare l’energia del sole in energia chimica grazie alla clorofilla ivi presente, legata al colore verde) e ciò rende maggiormente visibili gli altri pigmenti presenti, principalmente polifenoli e componenti volatili che influiscono su profumo e colore dell’olio.
Alle piogge e alle fresche temperature notturne fa da contraltare una settimana caratterizzata dall’escursione termica con massime giornaliere ancora prossime ai 30 gradi; le stazioni meteorologiche della rete ARPAL Liguria prossime all’oliveto dimostrativo (Borgomaro e Pontedassio) evidenziano questa tendenza.
In questa fase l’attenzione degli olivicoltori risulta concentrata sulla gestione fitosanitaria e sulla preparazione alla raccolta: molti operatori temono recrudescenze di attacchi del parassita chiave (la mosca dell’olivo) per il fatto di aver già effettuato tutti i trattamenti con i pochi prodotti fitosanitari disponibili, mentre il calo termico nella parte centrale del mese aveva fatto sperare in una diminuzione dell’attività dell’insetto.
Nei casi di infestazione attiva (determinata da uova di mosca, larve di prima età, larve di seconda età) sia prossima o superiore alla soglia di intervento (infestazione attiva uguale o superiore al 5% nel caso delle olive da olio) se l’invaiatura è in fase avanzata è auspicabile procedere alla raccolta anticipata, appena le condizioni meteorologiche lo renderanno possibile, sia per evitare un trattamento fitosanitario in prossimità della raccolta sia per ragioni economiche legate al costo dell’intervento larvicida. Questo sempre che sia ancora possibile una finestra di intervento, legata al tempo di carenza, alla residualità del prodotto e al numero massimo di interventi ammesso per anno.
I dati del monitoraggio con cattura massale effettuata con le trappole Flypack® Dacus Trap utilizzate nell’oliveto dimostrativo di Lucinasco mostrano un andamento altalenante della presenza degli adulti e una recrudescenza dei voli nell’ultima settimana.
Risulterà molto importante provvedere a continuare il monitoraggio degli adulti nella stagione invernale e primaverile, in quanto ciò consente di comprendere meglio l’andamento delle popolazioni di mosca olearia, di capire quali saranno i momenti di maggiore attività (volo) in relazione all’andamento climatico e di conseguenza programmare la gestione fitosanitaria.
Semplice da realizzare e di facile applicabilità, il metodo della cattura massale consente di avere una buona idea generale dell’andamento della presenza della mosca, a condizione di scegliere accuratamente sia i siti di posizionamento delle trappole all’interno dell’oliveto sia l’orientamento in relazione alla chioma, preferendo le posizioni più esposte ma non alla luce diretta; dove possibile sarebbe opportuno intervenire con una leggera lavorazione del terreno che disturberebbe la forme svernanti (pupe, adulti) che trascorrono l’inverno nei primi centimetri di suolo. Negli areali liguri (terrazzamenti stretti, ecc.) questa possibilità di intervento è limitata ma, ove praticabile, potrebbe costituire una buona pratica per ridurre l’entità della popolazione di mosca.
I risultati del monitoraggio consentono di caratterizzare l’attività della mosca olearia e individuare la strategia di controllo più opportuna.
A questo proposito, nei primi giorni di ottobre è prevista una giornata dimostrativa di utilizzo di droni per la difesa in oliveto, a Lucinasco; questa tecnologia, se utilizzata correttamente e affidata a personale esperto, consente una netta riduzione delle quantità distribuite, dei tempi di intervento e degli effetti di deriva, nonché dei costi.