Gualtiero Marchesi: in tempi di presenza assoluta della gastronomia nei mass media italiani, è bene ricordare che c’è qualcuno alle radici di questo fenomeno. Gualtiero Marchesi, padre di una cucina italiana rinnovata, rivisitata, punto di riferimento di una intera generazione di acclamati chef mediatici. Un piatto di Gualtiero Marchesi è sempre un’opera d’arte. E per nostra fortuna continua a creare. Elegante, misurato, olimpico. Eppure i suoi piatti sono una esplosione di colori e sapori. Quasi non è possibile una descrizione a parole. E non si parla di esplosione a caso. Cosa lega Gualtiero Marchesi al primo Premio Pirotecnico di Recco ? Ovvio, l’esplosione di gioia. Recco, come vari centri della Liguria di Levante, tra cui Rapallo, custodisce una plurisecolare tradizioni legata ai fuochi d’artificio artigianali. Recco, ad esempio, ha la sua sagra del fuoco il 7 e 8 settembre, legata alla festa della Madonna del Suffragio, ricorrendo la Natività di Maria. E Gualtiero Marchesi è stato capace di far risplendere nuovamente la cucina italiana con i suoi colpi da maestro, utilizzando un piatto come una tela e riposizionando la gastronomia italiana agli occhi del mondo. L’occasione è ghiotta: 1 luglio, il teatro coinvolgente del Castello Brown di Portofino e un menu ligustico griffato dal ristorante da Ö Vittorio. L’idea dell’altrettanto pirotecnica giornalista Beba Marsano è messa in pratica. La realizzazione pratica è una collaborazione di Codiceventi con il patrocinio del Comune di Recco. L’omaggio al maestro vede coinvolte tante eccellenze del panorama gastronomico ligure: l’olio DOP Riviera Ligure è in prima fila, ovviamente. E poi c’è la straordinaria esperienza dell’enoteca Bisson con il suo spumante degli abissi. E il Pesto di Prà. E il pescato di Coldiretti Impresa Pesca e Kio Fish. E la preziosità del riso Acquerello. Il premio consegnato allo chef è opera di Gian Marco Crovetto, bogliaschino, impressionante per la capacità di gestire colori più che accesi. E ovviamente fine serata con gioco pirotecnico da tavola. L’olio DOP Riviera Ligure non poteva dunque mancare: i grandi chef sono un riferimento nella missione del Consorzio di Tutela. Il Levante ligure è la culla di una delle tre menzioni della DOP Riviera Ligure. Una menzione territoriale che spicca per qualità organolettiche e passione dei produttori. E allora, che la festa abbia inizio.