C’è sostenibilità quando un’attività umana dura nel tempo e non danneggia la Natura. In effetti la traduzione in francese, “durabilité”, rende meglio l’idea.
L’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure DOP ha radice ben salde tra Uomo e Natura. Non è un caso che l’olivicoltura ligure, per la conformazione del suo territorio, sia definita eroica. L’impatto delle attività di coltivazione in Liguria, pressoché manuali, è talmente basso da poter considerare l’emissione di CO2 davvero minima, in più permette di mantenere una superficie arborata molto vasta, con la tipica formazione del “bosco terrazzato”.
I muretti a secco che sostengono le fasce sono il miglior sistema di protezione del territorio dal dissesto idrogeologico. Si tratta di una soluzione di grande valore sociale e culturale. Per questo l’olivicoltura ligure è “resistente” e dunque sostenibile. Da centinaia di anni.
Un’olivicoltura per niente intensiva, che può invece definirsi – termine coniato in un recente convegno – “sartoriale”.