Venerdì 10 novembre, prima giornata di Olioliva 2017, l’aula Laboratori di Calata Cuneo ad Imperia Oneglia si riempie totalmente, c’è pubblico in piedi e i passanti si fermano. Il Consorzio di Tutela dell’olio extravergine DOP Riviera Ligure si muove nel contesto agroculturale con un colloquio del professor Umberto Curti. Quest’ultimo, creatore di Ligucibario.it assieme a Luisa Puppo e conoscitore profondo della storia gastronomica della Liguria e dunque del Mediterraneo, viene intervistato da Alessandro Giacobbe. Ne vien fuori un racconto a due voci in cui si rincorrono i temi dell’archeogastronomia, della gestione agricola del territorio, dei commerci del passato, di luoghi comuni reali o sfatati nel contesto della cucina ligure, della storia dei vitigni liguri e ovviamente della almeno bimillenaria vicenda dell’olio di oliva ligure. Ne è risultata una visione di insieme in cui appare evidente che la dimensione gastronomica del territorio, anche con i suoi recuperi, spesso celati nelle cucine di singole famiglie o nelle tradizioni di piccole comunità, è un punto di forza per il nuovo turismo. Un turismo che è viaggio e propone esperienze. Un turismo assai gradito e coinvolgente per il pubblico che più vuole approfondire la cultura di un territorio. E per questo, nel binomio “prodotto legato al territorio” piace al Consorzio di Tutela dell’olio DOP Riviera Ligure. Peraltro, gli stessi interventi successivi alla conferenza hanno confermato come la cultura della Denominazione di Origine Protetta abbia cambiato in meglio sia la prassi di coltivazione e produzione dei doni della terra ligure, ma anche la consapevolezza e le richieste del pubblico più avvertito. E che la ricerca della qualità premia e arricchisce, prima di tutto chi desidera intraprendere un percorso di conoscenza. L’incontro si è concluso proprio all’insegna dell’esperienza, con una degustazione di torta machetusa di Apricale preparata da Angela Cauvin, accompagnata dai calici di Moscatello di Taggia secco. In quest’ultimo caso si parla di un vino celebre nei secoli passati. Il vitigno è stato poi abbandonato per colture più proficue e per l’azione della fillossera tra XIX e XX secolo, ma il recupero avvenuto nel corso degli ultimi 15 anni, con tecniche di avanguardia, promette bene. Con l’olio DOP Riviera Ligure, ecco un’altra eccellenza del territorio che emerge.
E per saperne di più, ancora: http://www.ligucibario.com/olioliva-2017/