L’oliveto di Lucinasco presenta esemplari con una chioma generalmente equilibrata ovvero con la giusta proporzione tra vigore vegetativo e differenziazione a fiore. Anche qui ci sono succhioni che sono essenzialmente rami vegetativi che nei primi anni di vita non producono frutti e crescono velocemente, allungandosi anche di un paio di metri in una sola stagione. Potare troppo presto, anche a fine inverno, può portare a uno squilibrio tra la fase vegetativa e quella produttiva della pianta che la pianta cerca di superare emettendo molta nuova vegetazione: i succhioni, appunto.
Emettendo succhioni la pianta cerca di ricostituire velocemente la parte di chioma tagliata. In genere crescono nella parte superiore (dorsale) dei rami e impediscono l’ingresso della luce nella parte interna della chioma, diminuendo la differenziazione dei fiori e determinando la presenza di zone d’ombra favorevoli allo sviluppo dei parassiti. Se si lasciano per tutta la stagione, questi rami costituiscono un dispendio energetico per la pianta e spostano l’equilibrio verso la vegetazione piuttosto che verso la produzione e, come detto, possono crescere molto velocemente e raggiungere dimensioni e altezze notevoli.
La loro eliminazione all’inizio del periodo estivo consente di evitare questo processo e effettuare tagli di potatura di piccole dimensioni che sono da preferire rispetto a quelli grandi (la potatura è pur sempre una tecnica che produce ferite alla pianta che sono potenziali vie di ingresso per i parassiti: tagli più piccoli, minori possibilità di attacco); la potatura è una delle principali vie di diffusione della rogna (il cui agente causale è il batterio Pseudomonas savastanoi).
Nel caso di branche danneggiate, spezzate o da eliminare la presenza di succhioni può anche essere utile per ricostituire l’architettura della pianta: lo si lascia crescere e, prima che lignifichi (ovvero “indurisca”) si procede a piegarlo, sia per ridurne la vigoria sia per accelerarne l’entrata in produzione, in quanto questo tipo di ramificazioni è essenzialmente vegetativo.
La “ricetta” perfetta per la potatura non esiste: come diceva un maestro della potatura, “anche un ottimo giardiniere può essere un asino nel giardino altrui”.