Finalmente un po’ di freddo: ancora poco ma almeno le temperature notturne sono calate con le minime registrate dalla rete regionale di agrometeorologia (OMRIL Liguria) dalla stazione di Bestagno in quanto una delle più vicine e paragonabili alla zona dell’oliveto dimostrativo insieme a quella di Borgomaro, però già più fresca e umida. Le temperature si sono attestate tra i 4 i 5 gradi a fronte di massime che hanno sfiorato i 16 gradi.
Tutto ancora apparentemente tranquillo…ma è davvero così? Dopo un’intera stagione “di lotta” la mosca, il principale insetto parassita dei nostri olivi, sembra sparita. Eppure la difesa dell’oliveto inizia ora.
Il primo passo: prepararsi al monitoraggio in base all’andamento climatico. Le nostre trappole Flypack per monitoraggio e cattura massale sono ancora in posizione e, fatte le opportune sostituzioni degli erogatori di feromone (ricordiamocelo, la loro efficacia arriva in teoria a 6 mesi…ma occorre prestare attenzione), al momento non si hanno catture.
La cattura massale la inizieremo a fine inverno: periodo ormai un po’ difficile da individuare con precisione, viste le stagioni ormai sempre meno canoniche e un po’ tropicali. Al momento quindi le trappole ci danno un’idea dell’attività dell’insetto.
Questo perché data la stagione le pupe (le forme immobili) e gli adulti svernati si trovano nel terreno, tra i primi strati di suolo e i residui vegetali presenti: un luogo relativamente caldo e umido rispetto agli strati d’aria superiori.
Il secondo passo deriva proprio dalla conoscenza delle abitudini della mosca: capire quanti insetti sopravvivono all’inverno e intervenire in modo tale da ridurre il loro numero. Troppo bello per essere vero: iniziare la primavera con meno mosca e quindi con un potenziale di infestazione più basso.
Ma…come fare? Nonostante gli studi, le conoscenze e l’impegno di agricoltori e tecnici sono ancora poche le possibilità concrete di intervento. Catturare e contare gli individui in una trappola è relativamente facile; trovare nel terreno e conteggiare gli individui svernanti lo è un po’ meno.
Scegliere piante rappresentative nell’oliveto, raccogliere e setacciare il terreno sotto la pianta e porre molta attenzione alla presenza di pupe e adulti: le prime lunghe fino a 4,5 mm, i secondi fino a 5 mm. Come detto, facile quando si sezionano le olive per il monitoraggio “estivo” dopo aver raccolto i campioni di olive da esaminare, più difficile in mezzo a residui vegetali, coproliti e parti di terreno. Ma possibile!
…e poi? Terzo passo: intervenire! Attuare una lavorazione del primo strato di terreno, molto leggera (basta smuovere i primi 5 cm di terreno in quanto pupe e adulti sono poco mobili), esporre gli insetti al freddo (se freddo ci sarà) e ai predatori (uccelli in primis). Obiezione sentita più volte: impossibile nelle fasce, impossibile nei nostri ambienti, i muri, i cinghiali, i costi, voi tecnici sognate…impossibile o, forse, non ancora tentato.
Stiamo lavorando proprio al monitoraggio invernale e ad abbattere la generazione invernale. Restate sintonizzati.