[:it]L’Azienda Agricola Dinoabbo si racconta attraverso la volontà di chi l’ha fondata e il suo radicamento sul territorio. In quest’ultimo caso si parla di Lucinasco, un abitato che presenta una vicenda più che millenaria, legato ad una gestione del territorio che, da seicento anni a questa parte, vuol dire soprattutto olivicoltura. Non immaginate, visitate un’intera collina, ripida, tutta terrazzata. Gli olivi esposti al sole e l’abitato che si profila in cima alla collina, in modo strategico, sotto quanto rimane di un castello medievale. Questo è lo spazio in cui si muove l’azienda Dinoabbo. Si parla di 9500 alberi di olivo, quasi tutti collocati in territorio di Lucinasco. È questo il luogo di elezione per Dino Abbo, padre di Gianni Abbo che oggi guida l’azienda. Dino Abbo vuol dire molto per l’olivicoltura non solamente di Lucinasco, ma ligure in generale. Chi lo ha conosciuto lo ricorda spesso entrare ed uscire dallo storico frantoio alle porte di Lucinasco, proprio a ridosso dell’ultima curva. Dino Abbo è stato un anticipatore, un rinnovatore, un lungimirante. Quando l’olivicoltura ligure, più di 40 anni fa viveva un momento di grave crisi, con lo spopolamento dei luoghi rurali, l’abbandono delle campagne, una produzione olearia legata a quantità più che a qualità, Dino ha lavorato per la qualità, ha convinto a cercare la qualità, ad approcciare i mercati che volevano olio legato al mondo rurale, all’artigianalità. Lucinasco è diventato un luogo promotore di novità, collegate in primo luogo al cambiamento del modo di coltivare, con l’ausilio di quella poca tecnologia ancora oggi disponibile ed applicabile nel difficile territorio ligure. Le giornate olivicole di Lucinasco sono tuttora un punto di riferimento. Nel solco di questa tradizione, l’Azienda Agricola Dinoabbo lavora seguendo la lezione del sapere oleario tradizionale, non senza innovazione, certo. Il frantoio sulla curva c’è sempre, vivo nel tempo e c’è tanto amore per le campagne di famiglia. Se chiedete a Gianni Abbo, vi dirà dei suoi “olivi del cuore”, in regione Case Sottane, nella valle dei Molini e alla Villa. Sono nomi di luogo che si riferiscono in ogni caso alla presenza nobile dell’Uomo. Che ha costruito, che ha gestito molini prima dei frantoi, che ha creato insediamenti in zone fertili, andando poi a vivere sotto il castello, sempre seguendo con cura l’impianto degli oliveti. Tutte piante di cultivar Taggiasca, regina della sottozona DOP Riviera Ligure-Riviera dei Fiori. Tradizione, innovazione, gestione di famiglia, menti lucide e tanto lavoro nel tempo. L’Azienda Agricola Dinoabbo è tutto questo è anche molto di più. Buon olio, DOP Riviera Ligure.[:en]The millenary village of Lucinasco has been mainly dedicated to olive growing for six hundred years. The steep, terraced hill, clad with sunny olive groves, is towered by the remains of a medieval castle, the settlement strategically nestled at its feet. The Dinoabbo azienda boasts 9,500 olive trees, mostly in the territory of Lucinasco, which held a special place in Dino Abbo’s heart. The same applies to Gianni, Dino’s son, who runs the business. Dino Abbo is a benchmark in Ligurian olive farming. Those who knew him remember him entering and leaving the historic oil mill located by the last curve of Lucinasco. He was a pioneer and an innovator in an age when - more than 40 years ago – Ligurian olive growing was experiencing a serious crisis, due to the depopulation of rural areas, the abandonment of the countryside, a focus on quantity rather than quality. Dino worked hard in his search for quality, with an eye to markets keen on genuine, artisanal oil. Lucinasco turned into an ante litteram development hub, especially as regards cultivation, through rudimental technology, the same which is still used today in the difficult Ligurian territory. Lucinasco’s olive days still a point of reference. Tradition meets Innovation, of course. The mill by the curve is always there, alive in time, like the love for the family lands. If you ask Gianni Abbo, he will tell you about his "heart olive trees" in the Case Sottane region, in the Molini valley and at the Villa. Places that hint at the noble presence of Man, who built, managed mills before oil mills, created settlements in fertile areas, and then below the castle. The Taggiasca cultivar rules 100%, the queen of the PDO Riviera Ligure-Riviera dei Fiori sub-zone.[:]