La stagione olivicola si avvicina alla sua conclusione e il periodo si conferma come uno dei più delicati dell’intera annata, data una configurazione meteorologica che vede temperature e livelli di umidità elevati (nell’ultima settimana le rilevazioni della stazione meteorologica OMIRL Liguria di Bestagno hanno raggiunto i 25 °C) e un’attività crescente della mosca olearia. Due sono le esigenze principali e contrapposte: assicurare il raccolto di olive dopo tre annate decisamente scarse e, al tempo stesso, garantire un elevato livello qualitativo e una adeguata resa in olio. Quest’ultima appare ancora ridotta seppure in aumento, raggiungendo in diverse aree del ponente il 12-13% in olio, fortemente limitata dalla forte idratazione delle olive che hanno raggiunto dimensioni veramente importanti. Se il viraggio dell’epidermide appare ormai interessare ben più del 50% dei frutti, il cambiamento di colore della polpa è ancora limitato. Il grado di invaiatura è un indice empirico di facile impiego e correlato alla maturazione, pur se approssimativo e variabile tra le diverse varietà.
Considerando il momento della stagione, l’accumulo di olio nelle drupe trova un limite negli elevati tassi di umidità che incidono anche sulla biosintesi dei lipidi. Ovviamente vi sono numerosi fattori che interagiscono tra loro (varietà, andamento climatico estivo, stress ossidativo) e concorrono a determinare sia la produzione di grassi che dei loro precursori. In linea teorica il massimo dell’accumulo in olio si verifica alla fine dell’estate e, in questo periodo, i giochi sono in larga parte fatti.
In questa fase è pertanto fondamentale avere a disposizione gli elementi giusti per una corretta valutazione delle operazioni da fare e degli obiettivi da raggiungere. Una parte di questi elementi, come noto, può essere determinata attraverso il monitoraggio degli adulti e il campionamento delle olive.
Nell’oliveto dimostrativo abbiamo rilevato qualche femmina adulta di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), tuttavia a livelli poco significativi. Il parassita che invece continua a turbare i sonni degli olivicoltori è senz’altro la mosca olearia.
Le piogge del periodo e la riduzione della durata del giorno hanno limitato fortemente i voli degli adulti, come dimostrato dai dati delle catture con le trappole adulticide Flypack® di questa settimana che sono state pari a zero. L’efficacia attrattiva dell’erogatore a feromoni è al massimo, avendo provveduto a sostituire i vecchi dispositivi la scorsa settimana.
Il campionamento e il dissezionamento settimanale delle olive hanno invece mostrato un incremento dell’infestazione attiva: sono state rilevate 3 uova e 1 pupa (forma giovanile dell’insetto che non si muove e non si nutre). L’infestazione attiva si attesta pertanto al 3% e, come già ribadito nelle scorse “pillole” la presenza delle uova è indice di un’infestazione nello stadio iniziale nella quale l’ovideposizione è appena avvenuta.
Le possibilità di intervento richiedono l’impiego di un prodotto ovo-larvicida oppure di effettuare la raccolta entro pochi giorni. Data la natura dimostrativa dell’oliveto di Lucinasco, si è optato per combinare l’utilizzo di un prodotto dall’intervallo di sicurezza ridotto con un anticipo della raccolta a fine ottobre – inizio novembre, al fine di valutare l’efficacia in campo del prodotto che verrà utilizzato.
La scelta è ricaduta sull’impiego dell’azadiractina (prodotto commerciale Oikos), sostanza ad azione ovicida larvicida estratta dai semi della pianta del Neem (Azadiractha indica) diffusa nelle zone tropicali, dotata di attività sistemica (può essere traslocato nelle varie parti della pianta attraverso il flusso linfatico), di cui a inizio 2024 è stato autorizzato l’utilizzo anche su olivo per un massimo di 3 trattamenti all’anno. Alcuni recenti studi ne hanno testato l’efficacia in vitro che è risultata comparabile a quella di altri insetticidi impiegati sulla coltura, soprattutto utilizzando la dose massima consentita (1,50 litri ad ettaro).
La distribuzione avverrà nel primo periodo utile senza piogge. In questo modo sarà possibile effettuare un test in campo di questa molecola, il cui uso è ammesso anche in agricoltura biologica, così da valutarne la possibilità di impiego come regolatore di crescita (interferisce con la sintesi e il rilascio di ecdisone, l’ormone che regola la muta degli insetti) con effetto repellente e disappetente nei confronti delle forme giovanili. Nonostante l’ampio spettro d’azione, appare piuttosto selettivo nei confronti degli organismi non bersaglio in quanto agisce prevalentemente per ingestione. Poiché non ha effetto abbattente il suo utilizzo deve avvenire nelle prime fasi della comparsa dei parassiti. L’intervallo di sicurezza è pari a 7 giorni.
Altre avversità: rispetto alla scorsa settimana sono stati osservati alcuni esemplari isolati di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), mentre non sono stati osservati altri parassiti.
Nessuna ulteriore osservazione di Ricania speculum, rincote omottero originario dell’Estremo Oriente che sta colonizzando numerosi areali italiani in virtù dell’elevata polifagia.
I parassiti fungini (occhio di pavone, cercosporiosi, ecc.) non mostrano attività particolare ma è necessario monitorarne la comparsa valutando la necessità di intervento da eseguire dopo la raccolta con prodotti rameici (eventualmente associati a zolfo però con attenzione agli effetti delle alte temperature) da eseguire nelle ore più fresche per contenere piombatura, lebbra e rogna dell’olivo o, in alternativa, l’impiego di prodotti corroboranti quali il bicarbonato di potassio.
AVVERSITÀ | SITUAZIONE NELL’OLIVETO DIMOSTRATIVO | INTERVENTI PREVISTI |
Tignola dell’olivo | Nessuna presenza rilevata | Monitoraggio – nessuna presenza; nessun intervento chimico |
Cotonello | Nessuna ulteriore osservazione rispetto a quelle delle scorse settimane | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Cecidomia dell’olivo | Nessuna presenza rilevata, pervenute segnalazioni che si sono rivelate falsi allarmi | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Mosca dell’olivo | Ripresa del volo degli adulti.
Proseguire monitoraggio (catture con trappole Flypack®) e campionamento olive |
Proseguire il monitoraggio. ESEGUITO trattamento adulticida con effetti sui voli. |
Cocciniglia mezzo grano di pepe | Osservati esemplari isolati di femmine adulte | Monitoraggio; nessun intervento chimico (soglia 5 neanidi/foglia) |
Oziorrinco | Nessuna osservazione di danni; non rilevata presenza di adulti erranti | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Euzophera bigella e E. pinguis |
Nessuna nuova segnalazione. Presenti vecchie galle indurite; una osservazione dubbia | Monitoraggio con massima attenzione ad eventuali aumenti dell’infestazione |
Margaronia | Nessun ulteriore attacco rilevato, presenza estremamente limitata; attacchi su oliveti vicini | Monitoraggio; nessun intervento chimico |
Liothrips oleae | Osservati alcuni attacchi isolati su piante diverse | Monitoraggio; nessun intervento |
Ricania speculum | Nessuna ulteriore osservazione rispetto a quella della scorsa settimana | Monitoraggio e segnalazione presenza |
In sintesi: olive molto idratata, lieve cascola dati i forti venti e le piogge dell’ultima settimana (nell’ordine del 5%), olive giunte alle dimensioni finali con lento incremento dell’invaiatura; fase di stabilizzazione delle temperature con ridotta escursione termica; rese al frantoio ancora limitate, auspicabile attendere ancora per massimizzarla e al contempo mantenere attenzione elevata (monitoraggio adulti e campionamento olive per stima infestazione) nei confronti della mosca olearia che trova condizioni di temperatura e umidità ideali per ovideposizione e sviluppo con raggiungimento di valori prossimi alla soglia di intervento (3% nell’oliveto dimostrativo).
In caso di aumento dell’infestazione attiva (già al 2-3%) intervenire con trattamento ovo-larvicida appena possibile (periodo di piogge prolungate) e programmare la raccolta.
Effettuare il campionamento sistematico delle olive (100 drupe per oliveto rappresentativo) per valutare l’infestazione di mosca. La sola cattura massale non fornisce un quadro completo della situazione che può evolvere in maniera molto rapida.