Finalmente ci siamo: dopo un’intera stagione tra siccità, fenomeni atmosferici estremi e una decisa presenza della mosca olearia, si è raccolto nell’Oliveto della Riviera Ligure.
La produzione si è attestata su 1.265 kg per 145 piante e sono stati ottenuti 240 kg di olio; le olive erano ad un grado di maturazione molto avanzato nonostante il periodo di raccolta (4-5-6
novembre) con una percentuale di invaiatura, cioé di olive che hanno cambiato colore rispetto al numero di olive
totali, superiore all’85%. Queste percentuali erano tradizionalmente associate ad una raccolta molto più
tardiva, ma il periodo primaverile-estivo caratterizzato da poche giornate nuvolose e piovose, le elevate
temperature e il soleggiamento prolungato hanno determinato un netto anticipo della maturazione.
La domanda che corre di bocca in bocca tra gli addetti ai lavori è “Quanto hanno reso”? A Lucinasco circa il
19%, un valore nella media sia per le annate che per il territorio. Un successo? Un insuccesso? I valori della
campagna precedente 2022/2023 erano di 1.677 kg di olive e 424 kg di olio con una resa del 25%, la
campagna 2021/2022 fu caratterizzata dall’assenza totale di produzione.
Visto l’andamento climatico stagionale e lo stress cumulato delle piante, dati gli eccessi e le anomalie
termiche e idriche degli ultimi anni, possiamo dire che i valori sono bassi, tuttavia è stato possibile garantire
una produzione anche in condizioni molto difficili.
Nella gestione dell’oliveto è stata fondamentale l’azione biostimolante dei prodotti impiegati. In particolare, nel
periodo tra settembre e ottobre, è stata concentrata per favorire lo sviluppo e l’ampliamento di quella parte della radice che assorbe nutrimento. Il risultato è stato quello di avere olive grosse (pezzatura) e una invaiatura omogenea. Quest’ultima condizione è stata favorita da concimazioni fogliari che hanno aiutato nell’assorbimento del calcio e di altri microelementi. Un ulteiore dato di fatto è stata la resistenza del peduncolo. I venti, pur forti, non hanno fatto cadere a terra le olive. Olive “dure”, dunque, come si dice in gergo ligure.
Per il confronto con la mosca olearia è stato decisivo l’Exirel Bait, un prodotto adulticida con meccanismo “attract&kill”, distribuito a dosi ridotte su di una piccola porzione della chioma. Di fatto è un sistema che riduce notevolmente la quantità di insetticida da somministrare. Ovviamente il tempo impiegato e i costi sono minori a confronto con altri prodotti. In più, la mosca olearia è stata sicuramente contenuta. Si parla di fatto di una strategia di lotta integrata a basso impatto.
Olive raccolte, quindi…ma il lavoro continua: prosegue il monitoraggio del volo degli adulti e a breve si
procederà alla distribuzione di un concime organico (Organstar) e di un consorzio di microrganismi utili (micorrize Bio Trix Powder). Insomma, un innovativo intervento subito dopo il raccolto. Il monitoraggio della mosca avviene con il sistema
FlyPack Serbios: fondamentale proseguire l’osservazione del volo degli esemplari adulti.
L’imperativo, adesso e nel futuro sarà: ridurre tempi e costi dei trattamenti, limitare l’impatto per operatori e ambiente: trattare meno e solo quando serve.