Dopo un inizio febbraio ancora caldo e asciutto, le ultime settimane sono state caratterizzate da calo termico e abbondanti precipitazioni, spesso concentrate e alternate a fenomeni estremi quali, ad esempio, le grandinate e i forti venti, in prevalenza meridionali. Tale configurazione ha ridotto l’attività dei principali parassiti dell’olivo, con particolare riferimento alla mosca. Ieri (6 marzo) abbiamo partecipato al seminario informativo del progetto “Olig+ Demo Buone pratiche” presso la Cooperativa Olivicola di Arnasco, dedicato allo “stato dell’arte” della difesa dell’olivo che ha visto la partecipazione delle principali aziende produttrici di agrofarmaci e di numerosi olivicoltori.
I diversi interventi hanno evidenziato le necessità principali e le possibili soluzioni: tra le prime, l’urgenza di agire sulla generazione svernante della mosca olearia e quindi diminuire la popolazione iniziale dell’anno, anche utilizzando prodotti noti e di semplice applicabilità come i rameici, pure allo scopo di contenere eventuali focolai di rogna e occhio di pavone, tenendo presenti le attuali limitazioni d’uso dei prodotti a base di rame. Come già ricordato in questa rubrica, l’azione del rame interferisce nella “comunicazione” chimica tra olivo e mosca; a ciò si affianca la necessità, sempre più pressante, di mantenere l’infestazione a livelli economicamente ed ecologicamente accettabili dalla metà di settembre alla raccolta.
In questo senso risulta fondamentale l’azione di monitoraggio da attuare con trappole attrattive innescate con feromoni e attrattivi alimentari che vanno posizionate in campo già dalla fine dell’inverno, anche in considerazione della continuazione dell’attività e della ridotta quiescenza della mosca olearia durante l’inverno; nel corso del 2023 nell’oliveto dimostrativo sono state utilizzate le trappole Flypack utili anche per la cattura massale. Le tipologie offerte dalle aziende sono diversificate a fronte di un meccanismo di azione simile, richiedendo l’impiego di 1-3 trappole/ettaro per il monitoraggio e fino a 100 trappole ettaro per la cattura massale. Uno dei principali limiti per l’applicazione di questo metodo resta quello della superficie minima di intervento (a seconda dei modelli, 1-2 ettari).
Tra le alternative a basso impatto attenzione particolare per il caolino nelle diverse formulazioni proposte dalle aziende, prodotto di copertura ad azione repellente con secondari effetti antitraspiranti, particolarmente interessanti nella stagione estiva da impiegare in estate (luglio-agosto) in dosi variabili da 40° 50 kg/ettaro.
I prodotti larvicidi sintetici, dotati di diverso grado di sistemia (capacità di essere traslocati nella pianta) necessitano sempre più di essere affiancati da metodi adulticidi in grado di colpire le forme mobili (volanti), superando la precedente impostazione; tra questi ultimi vi sono quelli utilizzabili in banda o in zone circoscritte, così da ridurre i volumi di prodotto da distribuire (fino al 95% in meno), abbinati ad esche attrattive che hanno dimostrato una buona efficacia nel 2023 nell’oliveto dimostrativo (Exirel Bait + Visarel alla dose di 2 litri/ettaro per un massimo di 3 applicazioni/anno) mantenendo l’infestazione di mosca al di sotto della soglia di intervento fino a ottobre inoltrato, altro periodo unanimemente riconosciuto come tra i più critici dato l’approssimarsi della raccolta. Proprio in quest’ultima fase risulta di potenziali interesse prodotti a base di funghi antagonisti (Beauveria bassiana), data la necessità di non avere residui nelle olive e quindi nell’olio. Nell’ambito dei larvicidi sono stati proposti anche alcuni preparati a base di azadiractina (Oikos), sulla quale alcune prove effettuate in laboratorio su campioni di olive dell’oliveto dimostrativo hanno fornito risultati incoraggianti.
Un pomeriggio con informazioni chiare e complete fornite da tecnici competenti che si spera di poter replicare a breve. Concludiamo con questa indicazione: nell’oliveto dimostrativo attendiamo l’esaurirsi della fase di maltempo per intervenire con prodotti a base di rame (aggiornamento nella prossima “pillola”).