
L’attività radicale dell’olivo è maggiore nel periodo primaverile-estivo e decresce fino all’autunno, per poi andare incontro a periodi di stasi più o meno prolungata e riattivarsi con temperature superiori ai 14-15 °C a livello del suolo.
La crescita vegetativa trova condizioni ideali con una temperatura compresa tra 10 e 30 °C mentre decresce (fino ad arrestarsi) al di sopra dei 35 °C…il tutto ovviamente nei casi in cui vi sia disponibilità idrica.
In condizioni crescenti di stress il comportamento dell’olivo passa da una riduzione dell’area fogliare con produzione di foglie più piccole (meno superficie esposte = meno evapotraspirazione = meno consumo idrico), curvatura della lamina fogliare e eventuale caduta anticipata.
In questo senso anche la potatura assume primaria importanza, in quanto oltre al rinnovamento delle branche esauste e allo sviluppo di quelle giovani è importante considerare anche che una vegetazione lussureggiante comporta una maggiore evapotraspirazione.
Se dovessimo individuare un fattore che caratterizza questo periodo dal punto di vista agronomico, senz’altro dovremmo fare riferimento all’acqua: che arrivi dal cielo, che sia immagazzinata nelle cisterne o che saturi il suolo, l’acqua è sicuramente uno degli elementi più rappresentativi del periodo.
Fino a pochi anni fa parlare di irrigazione in oliveto alle nostre latitudini era quasi un’eresia, mentre oggi risulta una delle sfide da affrontare per garantire la sopravvivenza e una costanza di produzione.
La conoscenza di questi dati e la necessità di avere informazioni puntuali, riferite alla realtà territoriale dell’oliveto dimostrativo del Consorzio hanno portato all’adesione al progetto DRUPE, finanziato dal Programma Regionale FESR 2021-2027 che mira a ottimizzare le risorse per l’olivicoltura del futuro attraverso lo sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (DSS).
Il primo passo di DRUPE (Decision support system based on in-situ and aeRial spectroscopy and distribUted network of heterogeneous sensors for the Production of olivEs) è l’installazione in oliveto di una serie di sensori dei parametri ambientali quali la precipitazione, l’umidità relativa dell’aria e del terreno al fine di analizzare le condizioni ambientali, le condizioni di stress della pianta e la presenza di parassiti. Il secondo passo è la trasmissione in continuo di questi dati ad un sistema di elaborazione dati che attraverso sistemi di IA possa restituire informazioni puntuali e tempestive sulla necessità di intervento direttamente all’olivicoltore, integrando l’esperienza e al competenza degli agricoltori e dei tecnici.
Nell’oliveto dimostrativo sono stati posizionati un pluviometro, un rilevatore dell’umidità dell’aria e un anemometro e nei prossimi giorni, appena terminate le operazioni di potatura, saranno posizionati i sensori di umidità a livello del terreno (interrati) e quelli della bagnatura fogliare.
Le precipitazioni abbondanti e frequenti del primo trimestre 2025 sono state molto disomogenee: la prima parte di febbraio è risultata in linea con le medie storiche mentre nella seconda le precipitazioni sono state pressoché assenti, mentre a marzo si sono registrati 13 giorni piovosi, concentrati nella seconda e terza decade del mese. In generale l’inverno 2024/2025 è stato caratterizzato da una piovosità ridotta e concentrata sulla Liguria occidentale (tra i 150 e i 200 mm complessivi) e abbondante e meno disomogenea sulla Liguria orientale (fino a 900 mm). Su tutta la regione si sono registrate temperature superiori alle medie climatiche di riferimento (ultimi trent’anni), con uno scarto rispetto alle minime di +1 °C e di 2°C rispetto alle massime; tale tendenza ha caratterizzato tutta l’Italia, come rilevato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche.
(per approfondire:https://www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.html).
Le previsioni stagionali del servizio Copernicus dell’Unione Europea utilizzano i dati rilevati dalla rete satellitare, elaborandoli attraverso una serie di modelli matematici mostrando temperature decisamente superiori alla media e una distribuzione delle precipitazioni molto disomogenea.