“Pettinarli ogni anno”. Riferito agli alberi di olivo. Un modo di dire, ovviamente espresso in dialetto, che qualche anziano ripete a proposito delle cure necessarie agli oliveti affinché siano produttivi. Lo facciamo nel nostro oliveto, l’Oliveto della Riviera Ligure, collocato nel territorio di Lucinasco. Ormai lo avrete conosciuto, seguendo questa rubrica. Insomma, 136 alberi che curiamo con assiduità, seguendo le buone pratiche agricole. Sette anni di lavoro, di prove ed osservazioni e sette anni di raccolto piuttosto costante, con una media annua di 2072 kg di olive. E con una conseguente produzione di olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure, menzione Riviera dei Fiori, a etichetta consortile, che facilmente vedrete utilizzata per le attività istituzionali dell’Ente. Ebbene sì, abbiamo raccolto anche nell’annata 2019-2020, che si dice essere annata di minore impatto quantitativo rispetto a quella precedente. Condizione possibile, certo, ma noi abbiamo attuato accorgimenti validi e i risultati si sono visti. La concimazione ad aprile, a ridosso di un periodo umido, con un complesso ad alto titolo di azoto e potassio, capace di rivitalizzare anche la flora batterica del suolo a favore dell’impianto radicale. Sempre il suolo è stato trattato in modo naturale, con due sessioni di sfalcio. La potatura, sempre ad aprile, è stata votata alla pulizia ed all’individuazione dei rami produttivi. I residui di potatura sono stati trinciati: nell’area di lavoro le malerbe non compaiono e il trito ottenuto ha funzione ammendante. Ulteriore nutrimento per il terreno. La presenza della mosca olearia è stata fronteggiata rispettando i tempi di intervento. La raccolta è avvenuta fra il 3 e 5 il dicembre del 2019. La quantità di olive raccolte è stata di 2658 kg, non di molto inferiore a quella di 2805 kg annotata per la stagione precedente. La resa in olio è stata tutto sommato buona, considerando che si è colto uno spazio di tempo utile, non molto tempo dopo la notevole piovosità di fine novembre. Le olive, frante immediatamente, hanno prodotto un olio che è ha seguito ovviamente tutto il seguente percorso di filiera. Le analisi sono molto interessanti: il fruttato è a 4,4, il sentore dolce elevato, a 5,2, sempre su di una scala a 10 punti. Amaro a 1,5 e piccante a 1,7 rivelano un olio da cultivar Taggiasca molto classico e suadente. A livello chimico l’acidità a 0,25 e i perossidi a 8 confermano lo standard proprio di questo oliveto.
Il Presidente del Consorzio, Carlo Siffredi, che vive a Lucinasco e bene ha seguito i lavori dell’Oliveto sottolinea: “Obiettivo del Consorzio per i lavori nell’Oliveto è, fra l’altro, operare in modo tale da avere un raccolto costante anno dopo anno, superare la visione dell’annata di “carica” che si alterna ad una di “scarica”. Sarebbe opportuno adottare sempre e comunque pratiche di coltivazione oculate e volte ad avere un raccolto il più possibile costante. E, come si può notare, è possibile. È una condizione che premierebbe il territorio e gli sforzi da sempre il Consorzio fa per orientare alle buone pratiche agricole, con sostegno particolare, osservazione ed attività pratica. Anche l’analisi dei costi, attentamente monitorata nel corso degli anni, rivela che produrre olio in Liguria costituisce un grande impegno economico. Gestiamo un territorio difficile, anzi, lo custodiamo. Produciamo un olio di eccellenza, certificato e garantito, cui deve essere riconosciuto valore a tutti i livelli”.
Ecco il PROSPETTO DEI COSTI SOSTENUTI SULLA BASE DEI SETTE ANNI E LA MEDIA TRIENNALE DEL COSTO, PER NOI, DI UN LITRO DI OLIO. SCARICA QUI